una spinta, gentile, e via!
Energiadi
Il metodo nudge è un orientamento comportamentale irresistibile, che lascia sempre la possibilità di non aderire.
Il metodo nudge è uno strumento della psicologia comportamentale che agisce di fatto sul comportamento e nasce grazie all’osservazione del funzionamento del cervello umano.
Pare infatti che quando prendiamo decisioni non siamo così razionali come semplicisticamente si tende a pensare. Siamo più complessi perché permeabili a tante sollecitazioni che agiscono sulle nostre emozioni.
Le componenti emotive e le generalizzazioni cognitive prevalgono sulla razionalità e ci fanno prendere delle scorciatoie (euristiche) o ci polarizzano (bias). La conoscenza di questa "prevedibile irrazionalità" consente, attraverso il metodo nudge, di orientare le scelte di noi tutti verso comportamenti migliori e positivi.
Quell’orientamento è la Spinta Gentile, in inglese Nudge, e la sua teoria si sviluppa quindi dall’incrocio fra l’economia e la psicologia ed evidenzia come il contesto possa essere alterato per orientare gli individui a fare la scelta migliore.
Usare i nudge a scuola è una nuova forma di apprendimento che include aspetti cognitivi, empatici e comportamentali.
Il fenomeno del cambiamento climatico è un fenomeno complesso dal punto di vista ambientale, sociale ed economico che ha una pluralità di cause e che richiede da un lato l’utilizzo di un approccio sistemico per la comprensione della complessità del fenomeno e dall’altro la disponibilità di un ventaglio di azioni di mitigazione e adattamento. Le misure di mitigazione mirano a ridurre la quantità di gas serra nell’atmosfera, che sappiamo essere uno dei principali agenti responsabili del cambiamento climatico. Le misure di adattamento mirano invece a ridurre gli impatti del cambiamento climatico sul benessere dei cittadini.
I nudge sono sostanzialmente misure di mitigazione.
Scopri il progetto didattico di Energiadi ispirato ai principi del metodo nudge!
Una ricerca UNESCO (2020) dedicata proprio all’educazione alla lotta contro il cambiamento climatico nei sistemi educativi ha dimostrato che nell’educazione riguardo ai cambiamenti climatici, l’apprendimento di tipo “cognitivo” in tutti gli ordini scolastici dalla primaria all’università, è praticato più del doppio di quello di tipo “comportamentale” che a sua volta è praticato più del doppio di quello di tipo “socio-emozionale”.
Dimensione dell’apprendimento nell’educazione formale
Per generare un reale cambiamento, non bastano dunque le conoscenze sul clima che a scuola vengono veicolate attraverso le varie discipline, ma è altrettanto necessario un approccio concreto e “sistemico”, cioè di piena comprensione di come il sistema di riferimento effettivamente funziona, al cambiamento dei comportamenti di tutti come frutto di sentimenti positivi e non solo come reazione a sgomento, rabbia e disperazione . Sono questi sentimenti che provocano sia nei giovani che negli adulti angoscia, o “eco-ansia” come potremmo dire usando un attuale neologismo, che non contribuiscono a portare a un cambiamento radicale ma più che altro a distacco emotivo, tristezza, immobilismo e persino solastalgia. L’uomo ha vissuto più del 99,9% del suo tempo nella natura, il legame con essa è stato fino ad oggi molto forte, ma negli ultimi anni questo legame si è indebolito e le generazioni più giovani lo stanno perdendo (Pyle e Louv, 2011 in de Maurissens, Mansion, 2022).
Applicare i nudge al cambiamento dei comportamenti in questa prospettiva riassume i tre ambiti, cognitivi, emotivi
e comportamentali dell’apprendimento e può contribuire a sviluppare emozioni positive utilizzando creatività e solidarietà verso la collettività a favore della natura.